Valencia è una città dove l’estate dura quasi tutto l’anno, la gente per una settimana impazzisce per una festa spettacolare, Las Fallas, le spiagge sono infinite, si mangia la più nota paella di Spagna e c’è un dolce che ogni valenciano che si rispetti conosce e mangia con “muchisimo gusto”: i Fartons.
I Fartons sono un dolce tipico della gastronomia valenciana, sofficissimo e dalla forma allungata proprio per essere inzuppati nell’horchata, un’esperienza da provare magari in una vacanza estiva, ma stando a Valencia scopri che anche il caffellatte, la cioccolata o il caffè sono la morte loro.
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Per essere più precisi, i fartons sono un dolce creato dalla famiglia Polo alle porte di Valencia, ad Alboraya, una località turistica famosa per la caratteristica spiaggia di Port Saplaya, con lo splendido porto di pescatori dalle case colorate, dai canali con le imbarcazioni ormeggiate ed un’atmosfera di altri tempi, ed è altresì nota per las horchaterias, ovvero i bar locali dove assaggiare i fartons affogati nell’horchata de chufa, perché come dicono loro “Non c’è horchata senza fartón, né fartón senza horchata” .
Pensa che esiste un viale chiamato “Avenida de la Horchata”!
Cos’è l’horchata de chufa? È la bevanda propria della città di Valencia, fatta di latte vegetale a base di chufa, ovvero il cipero. Non confondiamola con l’orzata, ha tutto un altro gusto.
Fonti storiche fanno risalire l’horchata agli antichi egiziani, in quanto sono stati ritrovati dei resti di questa pianta nelle urne cinerarie dei Faraoni.
Sono però gli arabi a portare la chufa qui nel valenciano dodici secoli fa, spostando la produzione di questa pianta dal Chuf nel Sudan in questa area.
Un’antica leggenda riportata ad Alboraya narra che il Re Giacomo I “Il Conquistatore”, giunto ad Alboraya, avesse provato un succo dalla consistenza lattiginosa, offerto dalle gentili mani di una bellissima fanciulla, e che ne fosse rimasto estasiato. Il Re chiese alla giovane cosa fosse e la ragazza gli rispose che era la latte di chufa e lui replicò “Açò no és llet, açò és OR, XATA”, per il Re non era latte, ma oro. Dall’unione delle due parole Or e Xata pare sia nata il termine horchata.
Torniamo ai fartons, la famiglia Polo in Alboraya pensò bene agli inizi degli anni ’60 di creare un dolce apposito, dalla forma allungata, proprio per poterlo intingere nell’horchata e comincia una storia di successo, tale da portare la famiglia Polo a produrre 4 milioni di confezioni all’anno, distribuite in tutta la Spagna, milioni di fatturato, ma soprattutto il loro merito è quello di aver creato un dolce riconosciuto ormai come tipico ed insostituibile.
Quando assaggi i fartons per la prima volta, hai una sola certezza: uno tira l’altro.
Non si mangiano solo con l’horchata, i valenciani li adorano con il “cafecito”, con il “cafè del tiempo”, con il latte, inzuppati nella cioccolata o nel cappuccino.
Se poi tu andassi a gustarli al Lago dell’Albufera al tramonto, vivresti una delle esperienze più romantiche che si possano avere.
Non ci resta che vedere come sono fatti e prepararli, ti assicuro che sono gustosissimi, sofficissimi e che si inzuppano che è una bellezza.
Buona preparazione!
RICETTA FARTONS DI VALENCIA
INGREDIENTI
- 300 gr di Farina 000
- 50 ml Acqua
- 50 ml Olio di semi (mais o girasole)
- 50 gr Zucchero
- 1 uovo
- 25 gr lievito di birra fresco
- 5 gr sale (1 cucchiaino da caffè)
- Succo di ½ Limone
PER LA GLASSATURA
- 50 gr di zucchero a velo
- Qualche cucchiaio di acqua
PREPARAZIONE
- Sciogliere i 25 gr di lievito nei 50 ml di acqua tiepida e lasciare riposare per 10 minuti, affinché il lievito si attivi.
- Setacciare i 300gr di farina in un contenitore ed aggiungere il sale.
- Fare un buco al centro della farina, versare l’acqua con il lievito e mescolare
- Unire i 50 ml di olio di semi e girare
- Aggiungere il succo di mezzo limone ed incorporare il tutto
- Con uno sbattitore montare l’uovo ed i 50 gr di zucchero fino a che diventano spumosi e molto chiari
- Aggiungere all’uovo montato il composto di farina, lievito, olio e limone, iniziando ad incorporare l’uovo dall’alto verso il basso.
- Ammassare bene l’impasto con una planetaria o un impastatore elettrico o a mano.
- La pasta deve risultare liscia e morbida.
- Fare una palla e metterla in un contenitore, coprirla bene e lasciarla a riposo almeno 30-45 minuti.
- Prendere la pasta e portarla su una spianatoia.
- Tagliare dei pezzi da circa 50 gr, usando la bilancia, e farne delle palline. A me sono uscite 12 palline.
- Stendere le palline con il matterello per formare un rettangolo, il cui lato più lungo sarà di una 20-25 cm. Le mie erano di 22 cm di lunghezza.
- Arrotolare il fartons partendo dalla parte più larga, ripiegandola su sé stessa, a formare un cilindro sottile e lungo.
- Poniamoli su una teglia con carta da forno uno vicino all’altro, lasciando un po’ di spazio tra loro, che si riempirà quando cominceranno a lievitare.
- Una volta disposti tutti, copriamoli e mettiamoli a lievitare fino al raddoppio. Io ho fatto una lievitazione lunga di 3 ore circa e sono più che raddoppiati.
- Preriscaldare il forno a 200°.
- Abbassare la temperatura del forno a 180° ed infornare i nostri fartons per circa 8- 10 minuti. Devono essere dorati, pertanto controllare la cottura.
- Durante la cottura, prepariamo la glassa: mettere in una ciotolina lo zucchero a velo, aggiungere un cucchiaio di acqua e mescolare, aggiungere un altro cucchiaio di acqua (e quanta ne serve) e continuare a mescolare fino ad incorporare tutto lo zucchero e risultare una crema bianca.
- Sfornare i fartons e lasciarli raffreddare prima di staccarli tra di loro, aiutandosi con un coltello.
- Spennellarli con la glassa.
Buoni Fartons!